Edizione 2012

ECONOMIA DOMESTICA
VII EDIZIONE
8 NOVEMBRE - 5 DICEMBRE 2012
BOLOGNA
Il mondo è una casa sicura per le donne? La casa è un posto sicuro per le donne?
I dati, le ricerche, la pubblicità, l’arte, i linguaggi, i corpi, la moda, le politiche, i valori, gli eroi e le eroine, le istituzioni, le leggi, i tribunali, l’educazione, l’economia e il lavoro ci dicono decisamente di no.
Dietro le rassicuranti immagini degli ambienti domestici, delle foto di famiglia, degli abiti sgargianti e provocanti, dei corpi perfetti, si cela l’arbitrio del dominio e del controllo del genere maschile su quello femminile, di un potere esercitato per vietare e obbligare, umiliare, punire e ridurre al silenzio. Tanto in casa (tre milioni le donne colpite dalla violenza “domestica”), come fuori (l’Italia è al 72° posto nel mondo per il gender gap).
A questo panorama sconfortante le donne cercano costantemente in tutti i paesi di sottrarsi con ogni mezzo, volontà, creatività e idee, per portare la loro voce nel mondo, per praticare la libertà che spetta a tutti gli esseri umani, al di fuori della violenza e della manipolazione che le vuole causa della loro stessa sopraffazione, colpevoli se l’accettano e colpevoli se si ribellano.
È a loro che viene dedicato il Festival La violenza illustrata, giunto quest’anno alla settima edizione. Il Festival, con il 25 novembre Giornata mondiale contro la violenza alle donne, vuole celebrare questa resistenza, contro i lutti delle 129 donne uccise l’anno scorso in Italia per motivi di genere, contro le botte ricevute dietro l’uscio di casa e per strada, contro l’infamia delle donne e delle bambine stuprate ogni giorno. In un panorama di morte vuole portare la luce del pensiero e la vita dell’azione delle donne.
Quest’anno un cartellone con più di 40 eventi e iniziative, in collaborazione con 60 associazioni, aziende e istituzioni, porterà l’attenzione di tutte e tutti sulla giusta ribellione che nasce dalla consapevolezza della propria condizione, e dalla voglia di cambiarla. Come le 618 donne che l’anno scorso si sono rivolte alla Casa delle donne per chiedere aiuto per sé e per i propri figli/e. Come le artiste, le scrittrici e le intellettuali che - svelando - indicano strade nuove da percorrere per politiche di genere migliori.
Il femicidio è finalmente diventato nella cronaca e sui media quello che è: un omicidio per motivi di genere, e ora tutti lo chiamano con il suo nome, sgombrando il campo dal cosiddetto “onore”, dalla follia del “raptus”, del “troppo amore”. Ma siamo ancora in attesa che un’istituzione ufficiale ce ne fornisca dati precisi. La Casa delle donne continua a raccogliere le notizie sui media nazionali e locali, per dare parole e numeri a chi vuole sapere, a chi vuole informare. Se il linguaggio della violenza è cambiato è per merito dei centri antiviolenza e delle tante donne che restano a fianco di chi non vuole soccombere. Adesso sono in tante vicino a noi, tante giornaliste, scrittrici, artiste, politiche, cittadine, e anche uomini e ragazzi che vedono come una società maschilista colpisca anche la loro libertà.
È all’insegna di questo cambiamento che il Festival si snoda in città e provincia con presentazioni di libri, proiezioni, mostre, reading nelle librerie, al cinema, nei centri culturali, nelle sale comunali e in Sala Borsa.
Angela Romanin