Edizione 2014

HAPPY HAND
IX EDIZIONE
4 NOVEMBRE - 6 DICEMBRE 2014
BOLOGNA
Una Casa di donne pronte ad accogliere altre donne, a credere loro, a sostenerne i bisogni, a dare informazioni, protezione, a mostrare che si può uscire da un incubo grazie all’aiuto reciproco.
Il Festival quest’anno parla di accoglienza e lo fa anche grazie al contributo dell’illustratrice Daniela Tieni che ha saputo rappresentare questo concetto che passa attraverso il riconoscimento, l’affermazione di sé, la valorizzazione del proprio vissuto e delle storie di vita che ruotano attorno alla Casa delle donne. Happy hand, dunque, mani felici di incontrarsi per auspicare il lieto finale che ogni donna dovrebbe avere il diritto di scegliere per sé. Anche questa nona edizione del Festival sarà l’occasione per innescare riflessioni e fare il punto su quanto è stato fatto e quanto resta da fare.
Non sappiamo ancora come sarà il Piano Nazionale Antiviolenza che il governo ha promesso di emanare in novembre, ma sappiamo che non è stato costruito insieme alle tante donne che quell’accoglienza la praticano ogni giorno nei centri antiviolenza.
Non sappiamo se il Piano darà buona attuazione alle raccomandazioni contenute nella Convenzione di Istanbul, entrata in vigore in Italia dal 1 agosto.
Non sappiamo se il sistema integrato che verrà costruito manterrà al centro l’autodeterminazione della donna, garantendole libertà di scelta sul percorso da intraprendere, considerando prioritaria la sua protezione e quella dei minori, rispettando le decisioni relative alla costruzione di un suo nuovo progetto di vita.
Sappiamo però che tante associazioni, organizzazioni e istituzioni hanno imparato a non negare più la violenza, a non minimizzarla, a riconoscerne la gravità, ad ascoltare la voce delle donne in difficoltà, ad allearsi con loro contro chi la esercita, e soprattutto a parlarne, a diffondere una voce sempre più competente e informata, per raggiungere un pubblico sempre più ampio e differenziato per età, ruoli e professioni.
Il Festival quest’anno raccoglie tante di queste voci, proponendo ancora una volta una grande offerta culturale. Si partirà la sera del 6 novembre con Vittime del silenzio, spettacolo di danza al Teatro Comunale di Bologna, per chiudere il 6 dicembre al Locomotiv Club con il concerto di Sharon Van Etten, cantante sensibile ai temi della violenza sulle donne.
Nel mezzo sei convegni per approfondire l’accoglienza in ambito sanitario, l’applicazione delle misure legali, i diritti, i linguaggi, le esperienze e l’attivismo maschile, il femicidio.
Il Festival sarà arricchito dallo spettacolo di teatro-danza Domada, ispirato alla Bisbetica domata di Shakespeare; da proiezioni gratuite di documentari e film sulla violenza al Cinema Lumière; laboratori di arteterapia; presentazione di libri, tra cui Lessico familiare, primo dizionario ragionato della violenza contro le donne, e Che cosa c’entra l’amore? che indaga la percezione che gli/le adolescenti hanno della violenza nelle relazioni d’amore. Infine, Bendata di stelle, una mostra in collaborazione con il Festival Internazionale di Fumetto BilBolBul e tanti altri eventi ancora.
Un mese di arte e cultura per tracciare possibili percorsi di uscita dalla violenza. Un Festival dedicato a tutte le donne che vogliono intraprendere quel percorso, a tutte quelle che hanno scelto di chiedere accoglienza alla Casa delle donne e agli altri centri antiviolenza, e a quelle che – forse proprio grazie a iniziative di questo tipo – decideranno di farlo. Happy hand, dunque, costruiamo insieme con le nostre mani un lieto fine.
Valeria D’Onofrio
Angela Romanin