Metis | come i corpi di donne e persone non binarie vivono e si relazionano allo spazio urbano
Metis | come i corpi di donne e persone non binarie vivono e si relazionano allo spazio urbano
La Métis (μέτις), in greco antico letteralmente “consiglio, astuzia”, è una strategia di relazione con le altre persone. Consiste nel “mettersi nei panni dell’altra” adottando per un momento la visione del mondo altrui in modo tale da immaginare “ciò che lei vede e che a me sfugge”.
Il processo di composizione della performance si relaziona con l’area urbana Scalo-Malvasia raccogliendo testimonianze di donne e persone non binarie che abitano o attraversano questa parte della città. Questi incontri generano ed alimentano domande che vanno a nutrire la sensibilità, l’immaginario e l’urgenza che muove questa performance.
“Domande da donne” citando la studiosa e ricercatrice Leslie Kern, scaturite da necessità e desideri, tasselli che creano nuove impalcature, geometrie e visioni per abitare la città che vorremmo.
I corpi delle performer si muovono agiti da un paesaggio sonoro composto dal reticolato eterogeneo di storie, rumori, domande, letture e suoni attivando azioni, danze ed atmosfere che aprano verso una visione alternativa e stimolino alla creazione di nuovi mondi urbani.
Un progetto di MICCE, realizzato con il contributo del Comune di Bologna
Creazione e performance: Francesca Penzo e Mariagiulia Serantoni;
Composizione sonora: Andrea Parolin;
Disegno: Mario Serantoni.
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